L'ACQUAPONICA


Un metodo di coltivazione biologico a impatto ambientale 0 e nonostante sia nata circa trent'anni fa, l'acquaponica è un sistema quasi del tutto sconosciuto in Italia e nel resto d’Europa. Questa pratica innovativa rappresenta il connubio tra acquacoltura, l’allevamento controllato di pesci, e idroponica: una tecnica di coltivazione di piante fuori suolo, che utilizza un substrato inerte come argilla, fibra di cocco o lana di roccia in cui la pianta viene irrigata con una soluzione di acqua e composti inorganici. Nell'acquacoltura, l’acqua ricca di
rifiuti organici dei pesci viene scaricata nell'ambiente. Le sostanze organiche che si accumulano nel sistema, infatti, causano una diminuzione dell’ossigeno dissolto e la conseguente produzione di anidride carbonica e ammoniaca, le quali, se l’accumulo di materia organica continua, si decompongono per via anaerobica e producono metano e solfuro di idrogeno, tossici per i pesci. Per questo motivo è importante assicurare il ricircolo di acqua e ossigeno e la rimozione delle sostanze organiche. Nell'idroponica, l’acqua ricca di sostanze nutritive necessarie alle piante compie un ciclo continuo tra un serbatoio e le vasche in cui si trovano le piante. In un impianto acquaponico,l’acqua delle vasche di allevamento è utilizzata come serbatoio per irrigare le piante e i rifiuti dei pesci sono assorbiti dalle radici. Prima che ciò avvenga, però, le sostanze solide vengono rimosse e l’acqua ricca di ammoniaca, tossica anche per le piante, è convogliata in vasche in cui batteri nitrificanti trasformano l’ammoniaca prima in nitrito, ancora tossico, e poi in nitrato, relativamente non tossico: la forma di azoto più adatta per la crescita di piante e verdure.
L’acqua ricca di nutrienti giunge alle piante e una volta che sono state eliminate le sostanze dannose per i pesci, torna alla vasca di allevamento ed il processo ricomincia. Si tratta quindi di un mini sistema chiuso in cui l’acqua viene continuamente riciclata; l’importante è mantenere un certo equilibrio tra il numero di pesci e quello delle piante, in modo da evitare deficit nell'apporto nutritivo alle piante o tossicità nell'acqua dei pesci.

I vantaggi: un sistema di coltivazione sostenibile e biologico al 100%
La quantità di acqua che dalle vasche di allevamento viene scaricata nell'ambiente è ridotta notevolmente in quanto viene utilizzata per irrigare le piante moderando sostanzialmente i costi per il mantenimento del sistema. La necessità di filtri per l’acqua delle vasche è eliminata dall'azione delle piante che ricevono a costo zero la maggior parte delle sostanze di cui hanno bisogno per crescere.
Il sistema è completamente biologico, in quanto l’aggiunta di qualsiasi pesticida o fertilizzante non naturale sarebbe nocivo per i pesci. Non richiede molta manutenzione e la crescita delle piante è circa due volte più veloce di quella di piante cresciute nel terreno. Con una sola immissione, cioè il mangime per i pesci, si ottengono quindi due prodotti organici, pesce e verdura, a costo energetico minimo e con un impatto ambientale estremamente ridotto aprendo di fatto nuove prospettive per tutte le nazioni e i paesi in via di sviluppo.