DEBITO PUBBLICO


L’Italia è sempre più povera a causa di un debito pubblico in continuo aumento che comporta un’elevata pressione fiscale. Il debito pubblico è un’invenzione costruita da politici e banchieri al fine di arricchire gli azionisti privati della Banca Centrale Italiana e B.C.E
In passato, le banche che emettevano denaro lo garantivano con la copertura aurea, si impegnavano a convertire le banconote in oro e sostenevano un costo di emissione. 

Oggi, le banconote emesse non sono coperte da riserve di oro, non sono convertibili ed il loro costo di emissione è praticamente zero, ma il guadagno di chi le emette e le vende (la Banca d'Italia allo Stato per esempio), ossia il signoraggio, è del 100% del valore nominale. Quando lo Stato chiede prestiti alla Banca Centrale paga il costo del valore nominale (e non il solo costo tipografico) con titoli del debito pubblico, ossia impegnandosi a riscuotere crescenti tasse dai cittadini e dalle imprese per pagarne gli interessi (vedi anche il sistema a riserva frazionaria). 

Dall'entrata nell'Euro tutto ciò avviene attraverso la Banca Centrale Europea, un mostro giuridico creato dal Trattato di Maastricht, esente da ogni controllo democratico come un vero e proprio Stato sovrano, posto al di sopra delle parti. La Banca d'Italia ne possiede il 12,5%.
Dal bilancio della B.C.E. risulta che nel Sistema Europeo delle Banche Centrali (SEBC) ci sono circa 50 miliardi di Euro che spettano allo Stato italiano e che il Governo dovrebbe recuperare. Siamo dinnanzi ad una vera e propria "Lobby” che usa lo Stato, il fisco e la pubblica amministrazione, per creare un sistema costituzionale e di disinformazione allo scopo di nascondere i suoi traffici e fini realizzando un’illusione di legalità. Un sistema di potere che si è eretto e mantenuto sul fatto di essere ignorato dalla gente, soprattutto dai lavoratori, dai risparmiatori e dai contribuenti.