La globalizzazione è il fenomeno di crescita progressiva delle relazioni e degli scambi a livello mondiale in diversi ambiti, il cui effetto principale è una decisa "standardizzazione" (vi lascio decidere a voi se è una cosa positiva o no) economica e culturale tra i popoli e i luoghi del mondo. Finchè comporta lo scambio libero delle merci necessarie ed una prospettiva culturale nessuno credo abbia da ridire qualcosa, ma quello che vediamo oggi è un sistema capitalistico globalizzato fondato sul profitto e la competizione, regolato dal sistema bancario a riserva frazionaria.
La globalizzazione ha causato inoltre negli anni un impoverimento maggiore dei paesi poveri, attribuendo sempre più potere alle corporations, favorendo lo spostamento della produzione agricola ed industriale dai paesi più industrializzati a quelli in via di sviluppo, zone franche in cui tutti i diritti umani non sono garantiti e dove i salari sono più bassi. Il tutto senza dare reali benefici alla popolazione del posto, anzi distruggendo buona parte dell'economia locale
In ogni caso essa "ferisce" le tradizioni popolari, diffondendo ad esempio alcune feste, abitudini e costumi che appartengono a quelle di un singolo popolo, nel nostro caso quello americano (siamo sicuri che sia il modello migliore da seguire?).
Il Premio Nobel per la Pace Muhammad Yunus sostiene per esempio che il W.T.O. sia "un bulldozer al servizio delle maggiori economie, come gli Stati Uniti, che pretendono la libertà di vendere in qualsiasi mercato, ma che spesso temono, in casa loro, anche la concorrenza più piccola e innocua di qualche prodotto agricolo o artigianale".
Secondo un rapporto di Amnesty International con la globalizzazione il potere scivola dalle mani degli Stati e si sposta "silenziosamente" in quelle delle corporations, che diventano i nuovi interlocutori nelle campagne per la difesa dei diritti umani in tutto il mondo.
L'economista indiana Vandana Shiva asserisce che la globalizzazione ha prodotto in India suicidi di massa tra i contadini, strozzati dai debiti per l'aumento dei costi di produzione e la caduta dei prezzi. In India l'ingresso nel paese delle grande multinazionali come la Monsanto - con l'obbligo di acquistare da loro le sementi industriali dal costo sempre più elevato (O.G.M.), biologicamente modificate e utilizzabili solo per un raccolto - si sta traducendo in una rovina per i piccoli agricoltori.
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